Tradotto dall’originale albanese
Prot. N. 29/2015
Circolare dei Vescovi Cattolici in occasione delle Elezioni Amministrattive
Che si terranno in Albania il 21 giugno 2015.
Ai Carissimi fedeli e a tutti gli albanesi di buona volontà
La Chiesa Cattolica in Albania, come parte viva della vita del paese, nei suoi pastori e fedeli, riflette continuamente sul bene comune dei cittadini dell’Albania. Le elezioni sono un momento importante nello sviluppo della democrazia di un paese. Noi siamo consapevoli dei passi fatti in avanti nella direzione di elezioni oneste e secondo gli standard democratici. Cio’ e’ stato confermato anche dai paesi democratici amici dell’Albania. Cosa che ci fa essere fieri e da’ speranza per il futuro.
Affinché questi standard vengano migliorati ancora di piu e’ neccessario leggere e riflettere sulle esigenze attuali espresse dalla voce di molte persone semplici ma anche dai paesi partner dell’Albania.
Tramite questa lettera circolare desideriamo mettere l’accento ed attirare l’attenzione dei soggetti politici, ma anche di tutte le persone di buona volonta’ su alcune problematiche che chiedono una soluzione prima delle elezioni ed alcune altre dopo di esse.
In primo luogo vogliamo dire che le forze politiche devono dimostrare una volonta’ irreversibile per la decriminalizzazione della politica. Queste elezioni locali sono un’occasione opportuna perche’ i partiti politici dimostrino apertamente la loro volonta’ per tale decriminalizzazione. Percio’ nella scelta dei candidati si individuino quelli che non sono stati coinvolti in un passato criminale e corruttivo. Purtroppo la corruzione in questi anni ha coinvolto molte persone impegnate in politica. Noi auspichiamo che in queste elezioni ci distacchiamo dai candidati corrotti, che hanno comprato i voti con soldi o in altre maniere, che hanno corrotto altri o hanno favorito durante i loro mandati l’appropriazione di fondi pubblici in modo disonesto. Ci sono molti uomini e donne che sono puliti dalle logiche di corruzione e che farebbero onore al paese e garatirebbero lo sviluppo delle zone particolari dove potrebbero essere eletti eletti. Nella scelta dei candidate, invitiamo i partiti politici di considerare il valore di una rapresentanza logica dei generi, della appartenenza religiosa e culturale essendo esse delle ricchezze spirituali e morali della nostra nazione.
In secondo luogo, come abbiamo già detto nella circolare in occasione delle elezioni generali del 2013, e che sfortunatamente si e’ verificato in modo molto evidente in quelle elezioni, condanniamo e facciamo appello che non si verifichi più la compravendita del voto. Chi vende il voto, a qualsiasi prezzo, ha venduto la dignità, l’onore suo e della famiglia. Chi compra il voto e’ senza scrupoli e in questo modo umilia la dignita’ degli altri e di se stesso. La compravendita del voto toglie la possibilità di chiedere conto agli eletti da parte del cittadino. Legato a questo, anche la promessa del voto sotto giuramento dopo aver dato i soldi, e’ una offesa contro Dio e contro una sana morale umana e religiosa.
In terzo luogo, si garantisca un processo onesto di elezioni dagli organi competenti, e in modo particolare dai soggetti che vi partecipano. Purtroppo abbiamo assistito nel passato ad un linguaggio violento e molto problematico. Si conservi durante la campagna elettorale l’etica della comunicazione verbale sia dai candidati e sia dai soggetti politici.
In quarto luogo insistiamo a che i soggetti politici e i candidati per le elezioni amministrative nei loro programmi e nella presentazione delle piattaforme politiche abbiano davanti agli occhi il bene di tutte le persone, ma in modo particolare un’attenzione verso i poveri e i giovani. I poveri, in modo particolare le famiglie con molti figli, hanno bisogno di lavoro e non solo di assistenza sociale. Assicurare il pane della famiglia attraverso il lavoro vuol dire avere dignità. Il principio di sussidarietà dev’essere promosso perchè si creino le basi e le condizioni di modo che le famiglie albanesi si sviluppino e sostengono se stessi con dignita’.
I giovani devono essere incoraggiati a non abbandonare il paese, ma si mettano al suo servizio. Anche in questo caso garantire la possibilità di studiare e di lavorare diventano strumenti efficaci perchè i giovani continuino a vivere in Albania.
Ai cittadini albanesi, cristiani e non, facciamo appello che prendano parte al voto con cultura e dignita’. Non possiamo essere indifferenti al voto. Se non votiamo oggi non possiamo chedere conto domani. Il voto é un obbligo morale indipendentemente dalla scelta che si fà.
Allo stesso tempo facciamo appello alle coscienze dei cittadini che, se i candidati sono conosciuti per il loro passato criminale e corruttivo, non votateli. Anche l’astensione o il voto bianco é una opzione e una voce che dev’essere ascoltata ed un diritto da esercitare in condizioni specifiche. Se nessuno dei candidati incarna i criteri per essere eletto allora l’astensione diventa un obbligo morale.
Finalmente vogliamo dire che la Chiesa Cattolica in Albania, fedele alla sua missione e al bene del paese, continuerà ad offrire la sua collaborazione agli organismi locali per ogni iniziativa che abbia a cuore il bene comune, lo sviluppo intergrale della persona umana, della famiglia e della società.
Data dalla sede della conferenza episcopale dell’Albania il 13 aprile 2015
I Vescovi Cattolici in Albania